Nessuna “Cintura Nera” dello Shizoku, mai, ha lasciato la via dell’onestà e della rettitudine, mai ha usato violenza ad alcuno, mai si è lasciata coinvolgere in risse, e sempre si è affermata nella vita quale persona di indubbie ed alte qualità morali.
I risultati dell’insegnamento, segnano il polso della vita di un’associazione sportiva, ne certificano la temperatura ideale, spirituale, organizzativa. e’ giusto e doveroso prenderne atto per continuare nell’insegnamento con accresciuta consapevolezza per fondare nuovi itinerari di crescita; è imperativo continuare:
- Per consentire ai giovani che ci sono affidati, di riscoprire un orizzonte di valori etici, culturali, sociali cui aderire consapevolmente;
- Per contrastare la tendenza consumistica che disattende le esigenze di valori etici, personali, sociali e che produce purtroppo inevitabili e nefasti riflessi sui giovani e sul loro futuro d’uomo e di donna;
- Per far sì che nello spirito degli allievi si possano riaffermare quei valori di cui si è persa la familiarità, quali quelli dell’austerità di vita, di solidarietà, del primato dell’etica e dell’educazione;
- Per tenere sveglio l’iniziale entusiasmo di quei giovani che, nel tempo, dimostrano incapacità a stabilire rapporti sociali significativi, e finiscono per ripiegare su atteggiamenti difensivi, d’isolamento, abiurando qualsiasi forma di disciplina e che, se non adeguatamente spronati, finiscono per allontanarsi da questo Sport e da ogni altro, approdando ad un’autoemarginazione che, progressivamente, attraverso nuove equivoche amicizie, comporta il grave rischio di devianza e di minicriminalità.
Particolare attenzione va dedicata a coloro che, conseguita la cintura nera (momento dal quale si parte per cominciare ad assorbire il reale spirito del KARATE-DO e si dovrebbe proseguire verso la progressiva ricerca della “Verità”), ritengono erroneamente di “essere arrivati” e di non avere altro da imparare. Costoro, nell’anteporre l’interesse privato ad ogni altro valore, con aberrante e mal celata presunzione, sotto la spinta di un esacrabile egoismo e dell’ignoranza e sottovalutazione delle tematiche educative, si danno da fare per inserirsi nell’attività d’insegnamento di un Karate senza qualità e sostanza, invadente, diseducante e ridotto quasi esclusivamente all’adempimento di riti esteriori e gestualità motorie, che è cosa ben diversa da quello al quale noi ci dedichiamo, animati da gran passione educativa, con una pratica di discente prima e di docente successivamente, di oltre un trentennio, nella padronanza di un metodo che valorizza il potenziale formativo nella pratica della disciplina sportiva.
Nella Shizoku noi facciamo in modo che tutti, nessuno escluso – direttore tecnico, maestri, istruttori, allievi e rispettivi genitori – collaborino, ognuno per la sua parte, al progetto educativo comune, prodigandosi al massimo, senza inammissibili defezioni o cedimenti, ma anche senza utopistiche fughe in avanti.
Quando le parti sociali, in un’atmosfera di partecipazione e di comune sentire ed in una lucida coscienza dei propri ruoli si assumono, in prima persona e nel rispetto reciproco, ciascuna nell’ambito delle rispettive competenze, la propria responsabilità per operare e produrre risultati nella formazione e sviluppo della personalità degli allievi, l’insegnamento diventa un fatto di propulsione motivata ed animata dalla volontà d’azione concreta, in grado di segnare tappe significative nella vita di un organismo sociale.
Il Karate che si pratica nello Shizoku “è cultura” da apprezzare per il suo intrinseco e gratuito valore, non meno che per l’uso che se ne può fare. Nella compagine sociale non si trascura l’ineluttabile e costante richiamo ai valori morali ed all’impegno educativo.
L’insegnamento, focalizzato sui principi del KARATE-DO, attento alle problematiche della continuità, ha particolare riguardo alle molteplici e variegate esigenze degli allievi in relazione all’età ed al sesso, alle loro motivazioni ed interessi, alla realtà fisica, psicologica e sociale. Il suo carattere distintivo si esprime non tanto nelle manifestazioni esteriori quanto nello spirito che lo anima.
Fra i caratteri personali che contraddistinguono antichi ed attuali maestri e allievi anziano dello Shizoku, sono saldamente presenti: passione per l’Arte, disinteresse personale, lealtà nei rapporti umani, umiltà, rispetto della dignità degli altri, senso della giustizia, rifiuto della menzogna e della calunnia come strumento di lotta o di ritorsione, fortezza per non cedere al ricatto del potente, sforzo per correggere e superare gli inevitabili cedimenti, massima attenzione all’integrità fisica e psichica dei praticanti più giovani, in fase d’attività propedeutiche.
I Maestri dello Shizoku si propongono di continuare la loro attività, non solo per i rapporti di reciproco affetto e stima istituiti con la scolaresca, quanto per sperimentare ed acquisire la padronanza di metodi innovativi che valorizzano il potenziale formativo di questa meravigliosa disciplina.
M° Emilio Fotino